Il progetto dellIW 40 (n° 2186 C1) fu commissionato
allo studio Sparkman & Stephens nel 1973 dal cantiere inglese
South Hants Marine, e successivamente, nel 1974, passò
al cantiere IW Varvet AB di Henan, nellisola di Orust, sulla
costa occidentale della Svezia, dove sembra che anticamente si
costruissero le navi dei vichinghi.
Il cantiere, il primo in Scandinavia a trattare la vetroresina,
era già abbastanza famoso per lhalf tonner IW 31,
sempre su progetto di S&S, di cui furono varati ben 350 esemplari.
Come consuetudine con S&S, ci fu un rigoroso controllo da
parte dei progettisti durante la costruzione del primo scafo e
la messa a punto della produzione. E infatti la qualità
e la robustezza dellIW 40 rispondono a uno standard molto
elevato, omologato dal Lloyds, dal R.I.Na e dal Norske Veritas.
Il primo scafo varato vinse la regata Swedish Gotland Runt e conquistò
da subito una grande notorietà. Da un certo punto della
produzione lalbero venne allungato di circa un metro e mezzo
e vennero apportate modifiche al bulbo. Il processo di stratificazione,
completamente artigianale e condotto a temperatura costante, utilizzava
legno di balsa sia nello scafo che nella coperta, fornita con
teak di serie.
Le sorti del cantiere declinarono quando erano già stati
costruiti 35 esemplari: il cantiere dovette chiudere, forse per
aver investito troppo nella produzione di questa barca, abbastanza
grande per il mercato svedese di allora, e di elevati standard
qualitativi con conseguenti alti costi di produzione. La maggior
parte degli IW 40 naviga nelle acque Scandinave. Alcune hanno
affrontato traversate oceaniche e giri del mondo. Solo poche sono
state vendute in Mediterraneo.
Salt Dragon II fu costruita nel 1980, e rimase con il suo primo armatore, che originariamente la chiamo' "Ali del Mare", per 32 anni. Si tratta della versione con albero maggiorato. Il primo proprietario l’ha tenuto con cura, partecipando a regate e svolgendo piccole crociere. Ora sono in corso intense prove di navigazione e lavori di manutenzione e adeguamento nella prospettiva di crociere impegnative.
La barca, come era da attendersi considerata la matita in generale e la particolare stagione progettuale di Sparkman & Stephens dalla quale è nata, si rivela estremamente potente di bolina, in particolar modo vento forte e mare formato, equilibrata e dolcissima al governo, e assai manovriera anche con brezze leggere, confortevolmente abitabile tanto in navigazione quanto in porto.
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